Torneranno le quattro stagioni

TORNERANNO LE QUATTRO STAGIONI

“Il tordo infilava il becco tra le stecche della gabbietta come per annusare l’aria di fuori. Voleva uscire. Chi è fatto per l’aria aperta non si rassegna a stare chiuso”.

Mauro Corona racconta la Natura per parlare del mondo di oggi e delle nostre difficoltà e impuntature, inseguiti da problemi che spesso ci siamo creati da soli.

Come ha scritto Claudio Magris: «I suoi racconti hanno l’autorità della favola, in cui il meraviglioso si impone con assoluta semplicità, con l’evidenza del quotidiano» .

Sono storie che parlano a grandi e bambini, storie di bullismo e prepotenza, di rapporto con la manualità e la creatività, ma anche storie d’amore e d’amicizia, storie di esseri umani e anima, sempre narrate con la voce senza tempo delle montagne di Mauro Corona.

Dal libro:

“Voleva accumulare vita più che poteva. Senza rendersi conto, sentiva di averne poca. Accumulava giorni, esperienze, emozioni. Accumulava gioia di vivere mentre il destino gliela toglieva. Lui accumulava, l’altro sottraeva. Giorno dopo giorno, uno produceva, l’altro rubava.

“La sfida era impari, persa in partenza, ma Stefano non ci pensava. Andava avanti, che l’altro facesse pure il ladro di giorni”.

“«Voi non siete neve» rispondeva la neve «siete foglie, foglie che tra un po’ marciscono e scompaiono nel terreno. Io resisto fino a primavera, divento acqua, disseto la terra». «Ecco, vedi? Anche tu marcisci e sparisci nel terreno come noi» ribattevano le foglie. «Ma noi finché duriamo siamo belle, siamo neve di foglie colorate, tu no»”.

“Le marmotte, assieme alle martore, sono gli animali più sospettosi e sfuggenti che si conoscano. Quando aprono gli occhi dal letargo e si muovono, lucidando le tane col loro avanti e indietro, lasciano sempre una di guardia. Una marmotta sentinella che appena vede pericolo lancia un fischio”.

Pubblicazione

2010

Casa Editrice

Ed. Mondadori

Pagine

162

Note

Libro per bambini illustrato.
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