Nel muro

NEL MURO

Nel fitto di un bosco un uomo ritrova la baita appartenuta ai suoi antenati. Decide di ristrutturarla, per andarci a vivere e fuggire alla crudeltà del mondo che lo circonda.

Ma, mentre lavora, un colpo di piccone bene assestato cambia per sempre la sua vita. Dietro la calce, in un’intercapedine del muro, trova i corpi mummificati di tre donne. E si accorge che sulla loro carne sono stati incisi dei segni, quasi lettere dell’alfabeto di una lingua misteriosa e sconosciuta. Qual è la storia delle tre donne? Chi le ha nascoste lì? Qual è il terribile messaggio che quelle lettere vogliono comunicare? Ed è possibile che la cerva dagli occhi buoni che sbuca ogni sera dal bosco voglia davvero proteggere l’uomo e rivelargli qualcosa?

Mentre le tre mummie cominciano a infestare i suoi pensieri e i suoi sogni, trasformandoli in incubi e allucinazioni, l’uomo si mette alla ricerca della verità, una ricerca che può portarlo alla perdizione definitiva o alla salvezza. O forse a entrambe.

Mauro Corona, dopo anni in cui si era dedicato a forme più brevi, torna al romanzo vero e proprio. E lo fa con un libro di eccezionale forza letteraria, intenso, appassionante, commovente, un libro che racconta la maestosità della Natura e la cattiveria degli uomini, denso di immagini indimenticabili – per esempio quella del pivason, l’uccello-vampiro, e del suo spaventoso verso, presagio di morte – e di momenti di straordinario lirismo, come la scena in cui il protagonista scende in una foiba e dentro una pozza d’acqua scopre un piccolo essere di cui si sente improvvisamente e inaspettatamente fratello.

Con questo libro Mauro Corona torna a raccontare i boschi, gli animali e le persone della sua terra, e rivela ancora una volta il suo talento narrativo, quella scrittura sorgiva che sa arrivare dritta al cuore del lettore, la sua capacità di unire un’immaginazione gotica e tenebrosa all’accuratezza realistica delle situazioni e dei luoghi, di scrivere pagine terribili e dolci al tempo stesso.

In una frase, Nel muro segna il ritorno al romanzo di uno dei più grandi scrittori italiani.

Dal libro:

“I boschi circondavano la baita come un abbraccio, una fitta, impenetrabile sciarpa tessuta con i fili della tragedia. Quando le foglie cadevano, i rami spogli vibravano al vento come corde di violino. Le tempeste li facevano tintinnare con suono di vetri infranti. Quei suoni non li capivo, li udivo soltanto. Eppure ero convinto contenessero un messaggio. «Insisti» diceva il bosco in tono minaccioso. Allora caparbio riprendevo a cercare quello che probabilmente non avrei mai trovato”.

“La Natura dormiva nell’abbraccio dell’inverno. Quel soffiare di vento non era altro che il suo respiro. Ciò che agli uomini sembra enorme e pericoloso, per la Natura è pulviscolo”.

“Da oriente, la luce del primo mattino pioveva come una polvere d’oro a carezzare il silenzio di quelle rovine. Un secolo e mezzo prima, tra quei muri batteva il cuore dei dimenticati. Anime dissolte nel nulla. Chi erano? Com’erano scomparsi? Che fine avevano fatto?”

“Se penso che tutto iniziò con quel maledetto colpo di piccone nel muro della baita, mi vengono i brividi. Certe cose non stanno né in cielo né in terra. E neanche nelle più truci storie dell’orrore. Spero di avere la forza per andare avanti”.

Pubblicazione

2018

Casa Editrice

Ed. Mondadori

Pagine

288

Note

Il ritorno al romanzo di Mauro Corona.
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